PAROLES editing

 

 

 

 

 

20.12.1981 Fibbiana

Un Canto Nuovo

Questo canto
lo chiamerò poesia
… che tu canterai la sera
quando,
seduta sopra le mie ginocchia,
ti lascerai carezzare i capelli.
… che tu canterai la sera.
Osservo il fuoco
nel silenzio del silenzio
binari vuoti,
germogli nati
Le radici
non portano frutti e fiori
che appassiscono quando li doni.

 

31.12.1981 Fibbiana

L’Anima mia Magnifica il Signore

… e Dio creò l’uomo affinché questi creasse Dio.
ed io sempre meno poetico e più guerriero;
Seduto uccido
l’ombra di questo noioso.
Impersonificherò il diavolo
combatterò contro la bontà dei popoli,
quando i popoli avranno una bontà.
L’anima mia magnifica il signore
ch’ei è grande et onnipossente.

 

31.12.1981 Fibbiana

Poesia Inedita

Cruda
sorretta da una terra bruciata
sta la mia anima e pensa.
Oblio
di occhi abbagliati da un sole
che riflette la mia ombra ed arde.
Lacrime su volti morti
e corpi nudi,
colori vaghi e cielo scuro.
Silenzio.
Parole,
cercare gli altri e se stessi
nel vuoto di una grotta
spenta dalla sordità.
Continuare a scavare un modo
per ricercarne un altro ch’è detto
incapacità.

 

1.1.1982 Fibbiana

Non parlarmi d’Amore

Non parlarmi d’amore
quando amore non c’è.
La tua bocca è dolce
il tuo cuore non so,
ma fino a quando il tuo spirito
non sarà umiliato dal mio
non parlarmi d’amore
perché amore non c’è.
La tua parola diventa persona
tenerezza e bontà
quando cancellata dalla carne
il giudizio non è più realtà.
Nella nebbia appare un sole
è un animo venduto
e reca infondo un sol punto
un puntino di felicità.
«…di due cuori fa un sol frutto
appeso a verdi rami,
con fiori rosa»
E’ triste ascoltare le parole
che rompono la rima
quando un bimbo parla a te.
Porta in mano una rosa
io ho raccolto solo le spine
per le mani della crudeltà.
Questa nenia non è un canto
dice al mondo
quanto il mondo dice a me.
Non parlarmi d’amore
quando amore non c’è

 

2.1.1982 Fibbiana

Io essere di me qualcosa

Così misteriosa mi appare la sera
che come il dolore vaga
in regioni sempre più scure
quanto più vere
Sorretti l’un con l’altro
anch’io grido la mia nota
che racconta
Infine parlerò del male
che dentro di me consuma
la vita di esser per l’essere
Io essere di me qualcosa.

 

2.1.1982 Fibbiana

Io essere di me qualcosa (seconda versione)

Così misteriosa mi appare la sera
che come il dolore vaga nell’indeterminato,
nell’infinito,
calandosi sempre più
nel suo mistero di speranza.
sorretti l’un con l’altro anch’io griderò,
ogni grido sarà una nota
utile ad altre note, ad altre menti
che si consumano.
Infine parlerò del male
che consuma la vita di un essere
per l’essere.

 

5.1.1982 Fibbiana

Metamorfosi

Occhi
occhi che osservano mani
Mani
mani putrefatte o in via di putrefazione
Interno cuore
Cuore
cuore che si squarcia,
persona che si dilania nel dolore.
Male
ciò che corrode tutto ciò che è
tutto ciò che è grida nell’immensa notte
Sorde
grida sorde dal niente
dal niente disperazione del niente.
Sparire,
pezzo per pezzo che si trasforma in altro pezzo
tutto ciò che prima credevamo.
abbracciato a me,
anch’io distruggevo me stesso.
Ricordo tempo e spazio.
Occhi che lacrimano acqua di sale,
di sole,
per ardere ed affogare.

 

10.1.1982 Fibbiana

Foglie secche

Come te amai altre persone
Come quando presi la tua mano
per stringerla nella mia
bambino.
Non un gesto per soddisfare un cuore infranto
un amore, ribelle ad un cammino.
Sotto l’ombra di una pietra, sventolano foglie secche.

 

22.1.1982 Fibbiana

Crisantemi

È il vento che cancella
le ultime cocce di rugiada
poggianti lievi
sulla soffice corolla
di verdi crisantemi.

Ambiziosi ingegni
lo chiamano:
il dolce fiore dei morti.

 

4.2.1982 Fibbiana

Una Scena

paesaggio tutto nero,
nel centro una grande fiamma
di fuoco che brucia senza far rumore.

Inferno
Sospiri di uomini che bramano pietà
volti immersi nel fuoco
e squarciati dalle fiamme.
Grida dolore e infinita rabbia.

ciò che fu sulla terra
è solo un ricordo,
solo un modello di fiamme,
plasmate dalla nostra abilità.

ora tutto è concreto,
maledettamente esterno a noi
ciò che più rimane amaro
è questo cieco sguardo
che si erge verso il cielo
come per voler scovare ombre amiche.

Giustizia
O poesia in tre atti e ancor più,
per quello che lascia a desiderare.

 

9.2.1982 Fibbiana

Forme

Forse mai come oggi ti ho amato.
La mia persona si erge
contro quelle deità
che ti vollero distante.
L’una primordiale realtà dei sensi,
forse unico linguaggio vero,
vortice in un flusso magico
contemplo queste tue forme.
profondo silenzio,
anch’io taccio.
L’altra,
tenue melodia che fugge,
unica essenza di vitalità.
Crudeltà di umano
qualcosa di non umano
che ora,
nella tenerezza di queste forme, piange.
Ho accecato i miei occhi,
con le lacrime dei tuoi occhi.

 

24.3.1982 Fibbiana

Atti

No,
non vorrei essere io
a raccontarti ciò che ti dono,
Quei fiori che coltivo in giardino
sono per te,
non è necessario che sia io a donarteli.
Un grande prato,
anime che giocano,
ed io
ancora più scoraggiato torno sconfitto.
Atti,
come in queste strofe
dove non trovi la rima, logica o passione,
ma così come è uso:
anch’io vado a capo
quando lo detta il cuore

 

03/04/1982 Fibbiana

Ora sulla mia tomba

di tanti momenti
ne colgo alcuni
di tanti pensieri
ricordi tanti.
Il silenzio non è la tomba dei morti

 

03/04/1982 Fibbiana

Paroles

Ciò che il fuoco fece,
la luce mai più donò

 

03/04/1982 Camposilvano

Ricordi

Mio padre guardava il vento
ed io il mare.
Il mare è più bello.
Oggi osservo la montagna:
essa ci parla.
da molto tempo
vivo lontano dalla mia casa
colpa del mare o del vento.
forse di tutto quello che so.
Per strada ho trovato un amico,
questi deve essere un tipo strano,
non aveva casa.
Un giorno mi cucirono la bocca:
fecero male a non cucirmi il cuore.

 

03/04/1982 Camposilvano

Viandante (il mio animo non ama la geometria)

Viandante
ovunque andrai
incontrerai volti amici
e la tua vita sarà sempre un inizio.

 

7.4.1982 Fibbiana

Primavera

Un bel giorno di primavera
ti prenderò per mano
cammineremo vicini
affinché i tuoi capelli
si confondano con i miei.
Le mie mani nere
sporche di una terra che sanguina
profonda notte, desiderio, delirio.
Una luce!
Un bel giorno anch’io morrò.

 

7.4.1982 Fibbiana

Poesia Logica (quattro atti ed un finale)
La pietra
delle cose legate alla mia carne
è terra
che l’acqua di questa sorgente
sgretola.
Zampilli
che dissetano la mia gola sanguinante
Continuamente sul fango ricerco una pietruzza
Polvere
e cenere fra le mie dita tengo
I miei occhi
osservano un sole così lontano
che riflette vicino ai miei piedi
un’ombra.
Un’ombra senza vita che teme il gelo.

 

7.4.1982 Fibbiana

Poesia Logica  (seconda versione)

La pietra
delle cose legate alla carne
è terra
che l’acqua di questa sorgente
sgretola.
Zampilli
che non dissetano la mia gola
sanguinante.
Continuamente ricerco nel fango
una pietruzza.
Polvere e cenere fra le mie dita tengo e piangendo
le lacrime bagnano il mio volto.
I miei occhi osservano un sole
così lontano
che riflette,
così vicino ai miei piedi
un’ombra che non teme il gelo.

19.9.1982 Fibbiana

Lo Sguardo

Non solo saluto un dì illuso,
non solo fuggo il mondo venturo.
Calpestai speranze
che non più d’allora
in un tempo gridavano:
– ogni passato è presente –
Io, vicino al mercurio,
lasciai una terra antica
calpestato dalla speranza
tempo non più d’allora.
Ho sorriso un dì.
Io sono tormenta freddo e gelo
o sole, trafiggi le parole
poiché io salutai l’onda del mare.

 

23.9.1982 Fibbiana

23 Settembre 1982

Sono uscito correndo dal tuo dolce nido
poi ebbi l’impressione di averti portato via qualcosa di me
allora decisi di donarti qualcosa di nuovo, di bello di mio:
«Disimpara a leggere nelle parole altrui
la notte scende lieve
e dedica tutto il suo amore a mazzi di rose
piangi nel cuore di bocci floreali
che mai seppero partorir corolle».

 

23.11.1982 Fibbiana

Giovane Alito (Covigliaio Montebeni – La Casetta)
Giovane alito
verdi prati e rumori lontani.
Giochi di bimbi e tanti colori.
Azzurro,
grida e grandi abeti,
piccoli abeti e là in fondo le montagne.
nascondono
ruscelli, siepi, animaletti veloci.
Ma gli altri dove sono?
Forse qua vicino a me?
Io cornice ed anche cielo.

 

23.11.1982 Fibbiana

Giovane Alito (seconda versione; Covigliaio Montebeni – La Casetta)

Un giovane alito
carezza le orecchie.
Un quadro:
giochi di bimbi.
Un grande prato verde
un grande prato verde colorato
colorato di un verde che sembra vero,
anzi è vero.
Un cielo azzurro e i grandi abeti.
Davanti piccoli abeti.
Là in fondo le montagne.
davanti ai miei occhi le montagne.
Le grandi montagne che pascolano,
che gridano e corrono via
e nascondono dietro ali da giganti,
ruscelli siepi, animaletti da catturare solo con mani veloci.
Tutto questo è mio.
E gli altri dove sono?
forse qua vicino a me?
Qua vicino a me solo ombre.
Qua sulla cornice io,
gli abeti, il prato e le montagne, ed anche il cielo.

 

23.12.1982 Fibbiana

Ascoltandomi

Voi ch’errate per immensi spazi
non cercate il mio cuore
lungo ritagli di carnevali spenti.
I veri amori sono quelli
disillusi dal volto dell’amore
e nell’ebrezza del sole cocente
rivissero attimi perduti.
Mai più ti donerò ciò che avrei voluto darti,
mai più crederò di avere chiuso gli occhi.

 

20.2.1983 Fibbiana

L’amore degli Uomini

Amare l’uomo:
per cosa trascendere l’immanente?
forse per gioco?

nell’aria non è rimasto il dolore,
nell’aria è rimasto il vuoto.

 

25.2.1983 Fibbiana

Colpa

Talvolta dietro ad una parola esiste un’altra parola, magari con tutt’altro significato, ma che per taluni è la stessa parola, ed è proprio quella parola che cela un qualcosa. Così è stato per me. Così, per ricordare a me stesso, che nascosto, sotto effigie altrui, dietro un apparente forma esiste un tutt’altro contenuto.

Una parola così fredda
poi il mio cuore vivo
vicino agli occhi tuoi
mentre piangevi…

 

10.10.1985 Lugo di Romagna (RA)

Frequenta il Corso di didattica del Canto con il Maestro Gramigna nell’Istituto Malerbi di Lugo di Romagna (Ravenna)

 

anno scolastico 85/86

Frequenta il “Seminario straordinario per direttori di Coro

 

03/03/1987 Empoli

Formato complesso per musica da Ballo (liscio) I Cherubini

 

24.04.1987 Fibbiana

Attimi

Notte di pareti e fuoco di desiderio. Abeti.
noi per la prima volta
veramente bambini
riscoprire attimi di vita nascosti. E poi,
nell’incapacità di parlare percepire dita vive
piangere e gioire. amare la vita.

 

24.04.1987 Fibbiana

Il posto delle fragole

… non sono capace di dire il vuoto che è in me
Mare
Piove
Soli
Vuoto d’intorno
Poi improvvisamente
odio spesso fra i corpi
e sotto la pioggia cammino Solo
Assurdo vivere qui,
vittime,
loro povere vittime,
a loro non andrà meglio di noi.
Non voglio esistere solo un giorno di più di quanto io voglia.
Cammino.
Creare è vivere il bisogno di essere morto,
assolutamente e completamente morto.
Non aver paura.

 

24.05.1987 Fibbiana

Mujer

Tu ci sei arrivata
io no
cammino
non riuscirai mai a guardarmi i miei occhi ti appartengono non potrai mai vedermi
i miei occhi ti appartengono
Piangi acqua
Miei amici
vicini e lontani
grida di nuovo e brucia rugiada
Niente.

 

04.06.1987 Fibbiana

Quando ci cerchiamo

Poveri di noi stessi non siamo mai Vincere parole
custodire affetti
momenti distanti
ed altri bisogni
Un gioco ha sorriso solo da rinnovare pensieri.
La in fondo allo scuro poi ascolto ricerco mi assento rumoroso poi ancora
Stanco.

 

04.06.1987 Fibbiana

Uccelli

Nelle sere calde di primavera spesso osservo ombre di uccelli sul terreno che passano veloci.
Volgi lo sguardo al cielo
e scopri che questi animali sono solo ombre
che passano veloci.

 

05.06.1987 Fibbiana

Una Storia

Dobbiamo imparare ad essere amici
Alcuni fecero cose mai fatte
lo schiavo libero e il libero schiavo
Dissero tutti noi siamo amici
e poveri uomini ora anche nemici.
Dobbiamo imparare ad essere amici quando amici non siamo.
Raccontiamo bugie, proviamo paure quando alcuni dissero liberi.
Miei cari uomini verdi funghi
tessono reti
che puzzano e legano Il male a venire
già c’era davvero.
Se esistesse la guerra
allora saremmo lontani davvero se esistesse la pace
allora ancor più lontani.

 

06.06.1987 Fibbiana

Unico Sentimento

Un unico sentimento ci vuole uniti
è un sentimento misto di felicità e disperazione che nel tempo si rinnova
e nel tempo muore.
Un unico sentimento ci vuole uniti,
ci fa credere uomini, ci fa sentire uomini, è un sentimento dolce e amaro
figlio dei fiori di questo mondo.
Un unico sentimento ci vuole uniti,
i miei occhi che osservano i tuoi occhi che piangono e sorridono.

 

07.06.1987 Fibbiana

Vecchi

«Oggi ho permesso
a mani di fata
di carezzare la barba oramai bianca»
Negli occhi dei vecchi brilla una luce
di lacrime aride. Per forza sorridono

 

07.06.1987 Fibbiana

Corolle Calpesti
verdi
 corolle
  uccise
   da muffe
    di funghi
     e di tempo.

Impara
a correre
 altrove
  ove
   non esistono
     fiori.

Solo
verdi
 corolle
  e cielo
   senza stelle
e giallo.

 

07.06.1987 Fibbiana

Lealtà

Chissà dove andremo
quando tornerà il giorno?
Tu ami pescare, dove andremo? Se saremo vecchi
ed ormai quasi morti
ci riposeremo
Sul ciglio della strada rimarremo seduti.
Se viviamo abbastanza
per arrivar ad esser vecchi
due millimetri di aria togliamoli e non compriamo quello che ci appartiene

 

07.06.1987 Fibbiana

Notte di Buio

Signora paura
ti ho stretto forte al mio corpo
Ascolto!
Incapace di esserle amico
paura non c’era!
Osservo felice le mani vuote
sorridente sono scappato via.
Poi dietro l’angolo
ho avuto paura.

 

08.06.1987 Fibbiana

Ho comprato qualcosa

Ho comprato qualcosa
un bacillo di neve
un bacillo di male
Ho comprato un sacchetto, un sacchetto di sale.
Dove corri coniglio
il vento portava
polline dolce.
Ho comprato qualcosa per vendere il mio cuore e provare chissà.
Dove corri coniglio
la pioggia ha bagnato le verdi corolle
Ho comprato qualcosa che era già mio
sono stato fregato.

 

09.06.1987 Fibbiana

Venere

«Quando l’amore
scese sulla terra
mi prese per mano
e disse:
cammina vicino a me
così imparerò a dimenticarti
per cercarti ancora,
allora mi sentirò importante
e tu dimentica,
per essere importante:
di essere uomo.

 

13.06.1987 Fibbiana

Poesie

Dobbiamo imparare a leggere
fra le righe ciò che conosciamo,
senza spiegare quello che è successo.
Dare e scendere in fondo
per sorridere del male altrui.
Ho finito.

 

16.6.1987 Castelnuovo di Garfagnana

A mia moglie Doris

Bisogno di musica
le tue labbra si muovono
io, profondamente nascosto, osservo.
Odio da sempre l’amore che è mio.
«che cosa sarebbe rimasto di questo amore che geme»? un desiderio cupo,
forse più scuro della notte e del silenzio.
di nuovo osservo
ciò che sgorga dalle tue labbra.
Questa terra del suo volto:
– Sii felice che lo sono anch’io –

 

16.6.1987 Castelnuovo di Garfagnana

Castelnuovo

Luoghi
distanti
momenti comuni
vicini.
Ho cercato qualcosa per te
atomi di attimi
di spazio
per un tempo a venire
per un tempo fuggito
Poi solo.
Un tempo passato.
Consueto dimentico.
Ho cercato qualcosa per te
bambino da non riuscire
a dimenticare spazi lontani
che non ci riguardano
che non ci appartengono
che costruiscono muri
e pareti invalicabili,
assurdi.
Per un tempo a venire per un tempo fuggito.
Poi solo un tempo perduto.
Ho cercato qualcosa per te
lo spazio ci unisce, il tempo ci divide.
Poi solo un tempo passato.

 

16.6.1987 Castelnuovo di Garfagnana

Ingenuità

Guerriero dei poli
giungi alle spalle della mia ombra laddove ritrovi la mia carne
pastore di anime
– sangue caldo di donna –
Ora le montagne ti sono amiche chiare lacrime, grandi quanto il mare.

 

24.6.1987 Fibbiana

Un Attimo

O morte che fuggi da queste mie ossa
tu sola luce della mente
ora splendi pura come la mia anima
Disseta questo vagabondar su acque
che non bagnano alcuna gola.
Fiabe o leggende del mio cuore.
Giochi di bimbi che inseguono il tempo
estasi di grida presenti cullano il vuoto.
Saetti lanciata da corde di luce
un giorno ti amai

 

29.7.1987 Fibbiana

Biasimo

Sto distruggendo
l’ultimo grido di questo mio corpo, orrenda vendetta
non più un domani
bensì un eterno presente,
Cancellare
l’ultimo mio desiderio di appagamento diventerò
il padrone del mio corpo.

 

29.7.1987 Fibbiana

Notte

Dolce e mesto sonno
non fosti creato per render cose eguali – così parlò la notte.
Per questo ci sono già io e tu lo sai,
tu, o amore degli uomini,
porti felicità,
perseveranza di una vita vissuta
che fa male ed ora riposa
Così i miei occhi videro il sole,
apparve per un istante e mi accecò.

 

15.5.1992 Marina di Castagneto

A presto

non solo con te vorrei parlare,
non solo con te vorrei amare,
ho paura lo sai.
Quando ti amo io vivo.
A volte di te ho paura.
Non lasciarmi solo,
il mio bisogno è amore.
Ritorna a me vicino,
ma spesso non sono capace
di dirti il vuoto che è in me.
Vorrei fuggire e non incontrarti più.

 

4.4.1993 Marina di Castagneto

Occhi

Occhi che cercano in un corpo annoiato qualcosa di vivo.
E poi all’improvviso mi riscopro insieme capace di sentirmi.
Ti vorrei qui ora.

 

4.4.1994 Fibbiana

Talvolta

esistono cose
talvolta
che non sappiamo spiegare,
altre,
che non vogliamo spiegare.
Inseguiamo le orme di un vecchio cammino lentamente
assicurando il piede nel punto giusto
per non cadere.
Fuggo prati ombrosi
questo alito non ama orti di reliquiari.

 

11.9.1994 Fibbiana

Qualcuno …

Qualcuno che ti induce a cercare dentro di te qualcosa di bello e di puro.
Camminare sorridendo fino infondo a me stesso, con intelligenza gustare il bello.

Talvolta intravedo una luce che con forza irrompe.
Vorrei che la follia si liberasse e la follia equilibrio.

E’ vero:
possiamo imparare assieme,
scrivere e raccontare,
siamo schiavi e liberi nello stesso tempo,
in schiavitù liberi dai liberi, in libertà liberi dagli schiavi.
Un giorno comprerò un quaderno e su di esso scriverò tutto.

Quasi sera
una mano mi racconta
di animali che cantano
e di uomini con il loro paradiso.

Così lontana è la luna».

 

4.11.1994 Fibbiana

… (Sequenza)

Una canzone
che nel cuore rinnova
scende nel profondo
sapere e sentire ciò che cerchi,
qui nelle mie mani il tuo cuore e le mie lacrime.

Tu che piangi forse gioia
io ti capisco tanto.

 

20.11.1994 Fibbiana

ImprovvisaMente

Improvvisamente tutto è diventato più dolce,
dentro di me serenità e non più voler cercare o fare.
Ti prego credimi,
quando ti dico che sono felice è vero, credimi;
anche tu,
dentro, devi essere così.
Penso all’essenza dell’acqua,
ora sono calmo e felice.
Grazie.

 

25.11.1994 Fibbiana

Scivendo

Scrivendo piano piano, spero che non mi sia passato il dolore,
pensare sempre più lentamente,
scomparire nei pensieri,
un dolce vuoto,
cercherò di dormire.

 

25.11.1994 Fibbiana

Canzone (a te fedele)

Ho bisogno di silenzio
troppi rumori e suoni mi circondano. Un’alba sorridente,
parlavo di te:
mi insegnavi a non temere.
Poi tanta nebbia,
io e la mia auto soli nella strada.
Sono molto stanco, credevo di riuscirci,
solo ora ti capisco quando dici
che questa è l’ultima volta,
l’ultima possibilità.
Ma perché la tua stanza
quando parliamo deve rimanere chiusa?

Qualcuno ci chiama
ci vuole insieme
e noi soli, dentro di noi in questa stanza.
Credimi: tante cose di te mi sono chiare anche quando mi parli
anche quando sottintendi cose:
anche quando dici di accompagnarmi felice alla stazione.

Se veramente la felicità ha radici sulla sofferenza,

che non sia quello che credo e che sento,
perché più non mi basta piangere.
Questa volta mi ha accompagnato per tanto tempo,

altre volte solo un attimo.
Li dentro la nebbia ho visto volti amici:
un camion, un binario.
E’ così vero
quello che ho sentito
quando abbiamo lavorato per la prima volta insieme:

«ti hanno mandato a prendermi:
– non temere obbedirò -»

 

25.12.1994 Fibbiana

Sto solo aspettando il momento di abbracciarti.
Tornato allo stesso punto
chimica della chimica
con stupore camminare in mezzo a stessi
identici ed intatti
che il tempo aveva addormentato.
Con stupore mi osservo
lo stupore ho lontano però
del dolore,  buffo tutto questo.
Mai ho pensato di volerti lontano
Sgomento nel tacere che tu puoi farlo.
lo sento, saremo felici
ma non faremo pazzie, saremo follia!
Voglio ricordare alcune cose,
come quando tu diventavi
seria a sentire di noi
io più forte ho fatto così.
Si io sarò come vorrai tu
posso tornare indietro come prima,
oppure andare avanti, sempre di più
nella direzione di averti vicino.    
Tu puoi costruirmi,
fare di me quello che vuoi.
Vuoi conoscere questo mio bisogno di te
Ma solo nella direzione di stare sempre di più vicini.

 

 

25,1,1995 Fibbiana

25 Gennaio

… e poi
lassù in alto
lontano s’incontrano,
si abbracciano
e vivono.
Il nostro merito?
atomi che si combinano.
… e poi
dopo di noi Poi.
Tutto
per conseguenza
succede e accade.
… e poi
lassù sospesi.
Liberi e trasparenti,
con immensa delicatezza vivere,
saper cogliere la carezza della mano,
tutte le volte.
Ed il nostro impegno?
non metterci niente,
ma essere,
cogliere ciò che siamo:
due atomi vivi, puri e limpidi che s’incontrano.

 

27.1.1995 Fibbiana

Due giorni dopo

Ora non è più come prima
Giuseppe non è più qui,
è partito.

Fino a qualche giorno fa
questa stanza era piena di lui,
per volerlo bastava chiamarlo,
e talvolta aspettarlo.

Ora è in cammino
un lungo viaggio lo aspetta:
così è nella sua testa
e finalmente nel suo cuore.

Chi lo vuole,
chi ancora desidera parlargli
… Giuseppe è in cammino,
è partito, non è più qui.

 

23.3.1995 Fibbiana

Lettera d’amore

Diffida di chi dice e sente l’importanza,
come quando sei qui e lavori altrove
come quando dici di trovare,
con la musica, uno spazio,
un equilibrio,
Io voglio stare solo,
ho bisogno di stare
solo con chi nella musica non trova spazi,
il cuore non può fare come la mente,
essere qui e altrove

 

23.3.1995 Fibbiana

No! Non Scappare

Qualcosa che dentro e profondo
scopriamo negli attimi di noi,
ancora atti che poi,
con essi e di essi,
un egual divenire
ancor più lontano
più lontano ancora.
Immensa mia essenza:
della terra più vasta
del cielo più forte
del fuoco più fine.
del nulla del tutto
del tutto del nulla
del tutto del nulla
del nulla del tutto.
del tutto del tutto,
del tutto più nulla

 

30.3.1995 Fibbiana

Guarda: Li ci sono anch’io

Qualcosa che dentro e profondo
scopriamo negli attimi di noi,
ancora atti che poi,
con essi e di essi,
un egual divenire
ancor più lontano
più lontano ancora.
Immensa mia essenza:
della terra più vasta
del cielo più forte
del fuoco più fine.
del nulla del tutto
del tutto del nulla
del tutto del nulla
del nulla del tutto.
del tutto del tutto,
del tutto più nulla.

 

5.4.1995 Fibbiana

Spezzandomi

spazi di tempo che si aprono,
nel mio tempo muoiono
e con me il mio tempo.
Lontano dentro la mia carne
tutto scorre veloce e acquista velocità.
Nel nero precipita, blu solo fuori è stato.
Il mio tempo consuma il tempo
ancora più giù fare spazio al vuoto.
A te vuoto arriverò ed andrò oltre
fino a raggiungere l’oggetto.
Io dentro vuoto per apprezzare te.
Aspettando l’ora muore il mio tempo…
ora misuro il tempo… del poi nel mio spazio
tenervi vivi tutti come fiammelle.
… nel mio vano sperare per gli altri
c’è il mio morire.
Tutto è sempre troppo presto.
Rimanere dentro e vivere
nel mio nulla vedo il vivere
e nel prima di me?
Che differenza c’è.
la perfezione di due eguali che si perdono
solo nudi, due eguali sono eguali.

 

30.4.1995 Fibbiana

Il Sette

Foglio Primo
nel mio letto di mattino
ho visto la tua parola

Foglio Secondo
il bisogno di fare un grido
ero battezzato

Foglio Terzo
le prime parole maschili
quelle femminili ed i segni

Foglio Quarto
somma delle luci
ho visto

Foglio Quinto
piccola paura
ora ti credo

Foglio Sesto
ora sono te
donna e uomo quindi non donna

Foglio Settimo
così perché una costola
chiude la distanza

 

10.5.1995 Fibbiana

Risveglio

Gli uccelli che cantano
e poi addormentarsi quando il prima della notte dice ora
Io ed i rumori che non dormono
se l’uomo scrive non disegna piante
il lavoro che si vede e poi la donna
Francesco ha sposato un Americana.
Spazio, tempo, uomo donna, notte  e giorno
Uccelli, silenzio, pochi uccelli: le colombe
… per svegliare la mattina
alcuni animali alati vivono in coppia
uomini roccia
il gatto e lui che amava i piccioni
il senso degli alberi con la colomba che ritorna
buono con i buoni e poi gli altri
folle colui che traduce chi parlava agli uccelli
un animo gattato anima di gatto
uomo molto lui donna
fratello donna cognata uomo
Gli uccelli cantano per svegliarsi e ritrovare l’amore per cantare

 

13/05/1995 Fibbiana

Una sintesi forte di tutto quello che ho detto
riorganizzare tutte le forze espresse fino ad ora
parlare a tutti quelli che potranno udire
un appello in estremis, l’ultimo appello
un forte grido
che colpisca chi che dorme,
colui che fugge
che ricordi a chi ha dimenticato
che infuochi chi danza,
che infiammi chi lotta
che di nuovo si risplenda
che il fuoco bruci chi è spento
che il fuoco sia fuoco
che la danza sia danza.

 

21.5.1995 Fibbiana

Il migliore Amico

Dentro, tagliando uno spazio
nasce il tempo del tempo
e gli occhi vedono immagini

Cammineremo vicini
un ponte e catene di miele
ci rendono simili.

Poi luoghi distanti, spazi diversi:
un tempo unico
ci ricorda chi siamo.

Se il tempo ritrova
ritagli di spazi
ora gli occhi vedono un amico

 

22.5.1995 Fibbiana

L’Arancione

Dove gira e come gira,
Satellite o pianeta?
Stella o Terra?
Fuoco di luce e fiamma arancione.
Quando gira vede?
Se vede cosa sente?
Se sente cosa dice?
Se dice cosa vuole?
Se vuole cosa fa?
Se fa quando sente?
Se fa quando dice?
Se fa quando vuole?
Se fa quando fa?
Dove gira e come gira,
fuoco di luce e fiamma arancione.

 

22.5.1995 Fibbiana

Passavano le Stelle

E poi passavano le stelle,
le stelle che cadevano
ed io sognavo che un giorno
poi tu eri li con me.

Lo spazio era per te regina
in ogni posto ed ogni luogo c’eri tu.
E poi ricercare persone che amano,
ma nessuna sei tu.

 

26.5.1995 Fibbiana

Due più Due

Tanti regali dati mai voluti
voluti per forza quindi mai dati.
Ha ripreso i suoi fogli dopo la cassetta
tante parole d’amore, un amore mai vero.

Solo con il tuo corpo ti sai misurare
tu che solo dello spazio volevi vedere
del tuo corpo prigioniera sei rimasta.

Allora un contratto ci volle felici
una formula nuova per sparar poesie
a folletti di carta, di vetro e bottiglie

Nel cielo consumato il canto di un vecchio appare beato.
Ad una mamma lontana il pianto di un uomo
è come un vecchio gallo che rimane incantato

 

26.5.1995 Fibbiana

Se la notte parlerò

Non sarò ubriaco, non sarò pazzo
una festa faremo, una festa importante
leggerò nel mio segno il peso del tempo
toccherò le mie dita che vive saranno,
ma questo domani, ora amici vi amo

 

27.5.1995 Fibbiana

Una Margherita

Una piccola margherita che appassisce
è un fiore reciso donato
è un dono che porto con me,
mi da il senso del tempo.

Una candela che brucia
un piccolo fuoco, un rito consumato:
un rito ritrovato.

Il sogno di un sogno è un sogno
ritrovare me stesso sempre
non dimenticarmi mai
scendere infondo e fare il cammino

Troppi rumori e suoni mi circondano,
a te fedele sarò.

 

28.5.1995 Fibbiana

In Quei Prati

«Qui nulla e tutto
e noi che non possiamo divenire».
Occhi mi ascoltano e un lieve alito mi accarezza.
– Cosa importa incontrarsi prima o dopo?
forse a noi importa qualcosa? –

 

6.6.1995 Fibbiana

Dove ti ho incontrato,
il cammino fatto in un prato dove bisogno di cercarci non c’era;
ora mi dici «questo è un bacio da uomo»:
una ferita mi ha aperto il cuore.
La rabbia cieca delle donne …

 

13.6.1995 Fibbiana

Stagioni

E poi di nuovo camminare
non poter voltarsi, il vento è forte
Ho lasciato un posto bellissimo:
il giardino di casa mia.
Qui nella mia terra non mi hanno voluto
dicevano che facevo del male
ascolto.
cammino come su una giostra che ruota
infiniti cerchi ruotano su me stesso,
da me stesso e per me stesso
Il cammino è lungo e forte è il vento.
Lo ritroverò, lo so: sono forte
il ricordo è con me:
è dentro di me.
Vento forte ed inverno a venire,
cammino solo ho tanta forza.
rinasce
riposo
diverso
distruzione del vecchio

 

11.7.1995 Fibbiana

11 Luglio 1995

Lungo la strada del ritorno
ancora il sole splendeva li,
il grande occhio circondato di luce,
osservato osservava;
attimo dopo attimo, momento dopo momento.
La forza della parola “Sole”
dopo che l’ ho sentito
dopo che l’ho visto
dopo che l’ho nominato.

 

12.7.1995 Fibbiana

Ritrovarsi
con sguardo chino a terra
osservare il rumore di una boato
una bomba che arriva dall’alto,
che colpisce dentro
ed esplode.
Prima la certezza di un qualcosa di noi
Poi occhi di luce:
piccola forte grande luce
distolti, ma sguardi mai confusi.
Forza,
Tanta forza oltre la volontà della forza
un segno per ricordare
che su questa strada
solo si cammina insieme:
segno del vuoto
come quando ci si incontra
così come ci lasciamo
con il sentirsi mai incontrati prima,
ma incontrati da sempre
così lasciati, come un rimandare a un dopo
che con sorriso quel dopo mai più verrà.

 

14.8.1995 Fibbiana

Rosignano

sabbia
verso mare
e poi le stelle ed il vento
e di nuovo il mare
a piedi nudi, nudi piedi ancora nudi
la sabbia calda della notte
fredda del mare
e paesi vicini e lontani
sorrisi confusi
lontane montagne colline
gente vicina, ma lontana
e poi la notte, ancora la notte
la notte che da vita ad un lontano giorno
giorno che vive insieme e lontano alla notte
un paese lontano, insieme nella notte
e poi di nuovo carezzare il mare
che libero…
di nuovo carezzare la solida superficie
del mare libero dal mare
carezzare la sabbia, il vento
e le lacrime
e le stelle
che lontane…
e le nubi sole perché lontane
che non si sentono
così lontane che non vedono
dove così lontane,
ancora prima c’è la notte
e poi ancora camminare
fino infondo al mare
dove le onde ti bagnano i piedi
e poi di nuovo sedersi infondo dove c’è il mare
per poi alzarsi senza più nulla da dire
da sentire da vedere, tornare alla gente
vicina e lontana,
e poi infine uno sguardo dove la luna
oramai è fuggita.

 

13.3.1996 Fibbiana

Vado da Vittorio – Vado da Roma [di COGNOME: DI COGNOME]

 

Esistono le parole poi ce ne accorgono.
Il popolo che sa leggere dentro la testa.
la Te-sta gli altri forse Pópòlì
Non c’è da aver paura perché esiste anche lo scritto.
Che tipo di scritto?
Questo.
E poi in equilibrio con un sorriso passando vicini usciremo
paralleli verso l’altra luce.
Questa poca energia è rimasta per lo sguardo:
il vederti,
il fare un sorriso,
il camminare: -trasparenti-.
E voi che eravate amici, poi non eravate, poi che potevate ancora, … ora create un cuscino che piume leggere che sorreggono.
A volte d’improvviso di nuovo pesante,
ma laggiù infondo leggero,
leggero, leggero, altri diranno leggerò.
forza del camminare: da Vittorio; DA ROMA
non più piccolo mistero.
Io punto del tempo muovo lo spazio.
A sempre quando scrivevo non ero mai contento, AnZi.
Giallo. Gi-al-lo. GianVioLA. [pAROLà]

 

26.3.1996 Fibbiana

e mettere tutto in uno scrigno segreto

E mettere tutto in uno scrigno segreto per mantenerlo,
conservarlo e di nascosto sorridendo soddisfatti insieme leggermente aprirlo sorridendo.
Non è mio perché non è tuo.
Non è nostro perché è di entrambi e sorridendo soddisfatti questa volta conservarlo.
Come in un scrigno segreto sapere ciò che mettere e conservare. Qualsiasi cosa utile per il viaggio.
E Poi di nuovo ascoltarmi tutto,
il mio corpo compreso e non potermi ascoltare perché non sono più solo anche se solo lo sarò poi.
Mai ora sarò solo perché solo non sono stato.
Ascoltare anche il cuore, ogni piccolo battito del cuore che anche lui sapendolo un colpo lo batte più piano, delicato, timido. Non per disturbare, ma solo per non esser violento per dire che anch’io cuore ho un cuore.

 

6.4.1996 Fibbiana

Il piccolo Ciricì

Lo sforzo della musica Cristiana
contro la tradizione orale
le linee il rosso il giallo
e una linea che non basta.
Nessuno più del falco
sa quanto il falco
ami la preda che uccide.
Uccelli liberi e sentirli cantare.
Volare
Conoscere la propria natura e la libertà più assoluta.
Questo silenzio non sarà vano
grida orribili e mute irrompono nel riverbero della notte.
Lo spazio non è vuoto.
Tu leggerai
e avrai la capacità di leggere
ed arrivare all’ultimo laggiù,
qua all’orizzonte.
Imparo a tenere la forza
e a contenere la mia forza.
Il falco mi appartiene.
Il falco ora scende in me
Il falco ora mi appartiene.
Distruggete il mio ciricì
e nel distruggerlo io vedrò il vuoto

 

6.4.1996 Fibbiana

Sabato

D’insofferenza alcuni andarono
poi quando altri quasi videro
inseppero e vinsero
Ma lui poi lui
con altri che come lui conosceva
e ora ha riconosciuto
come tornare poi da un ritornare.
D’insofferenza alcuni andarono.
E Poi Magnifico che io mi cerco
e al mio posto il vecchio
oppure il mio vecchio a posto
non ritornerò
quando il ricordo è più forte dei ricordi
E poi ancora e a volte uno sguardo
oppure sguardo
direzione
delle parole
azione

 

7.4.1996 Fibbiana

PS!

.Non invoco la morte che invoco a venire
o insondabile ora non sei.
Nella notte di voci di fuga
non affretto il passo pesante
e leggero, ancor più leggero.
Sarai tu fantasma che incontro sperduto
occhi di luce
mare lontano
sole di vento
cipressi di pino.
pietre rotonde al mio letto.
.Non invoco la morte che invoco a venire.
Ora io
fermati un atto
fermati un atto
 fermati un atto
Tutto è già successo.
Quando fermarti
con un sorriso mi schivi
e tutto ritorna così normale
Che grido di vero ora.
No! Non invoco la morte che invoco venire.
Svolontà del fare
Il mio per rimanere.
Si ti distruggerò e ma prima del poi
e non adesso e non più nell’ora

 

16.4.1996 Fibbiana

Che ora sei oltre la luce lo sai (Il tempo non ha direzione)

E poi un po’ prima del pianto
raccogli le lacrime.
Se lacrime non ci saranno
non cercare il grido.
Tu sentirai tutto un po’ prima
raccogli la forza del grido,
raccoglila un po’ prima
e brucerà il fuoco
che incontreremo delle capanne brucianti
dagli altri incendiate.
Che sei oltre la luce ora lo sai.
Vai ancora e poi vai, la forza del contatto
vai ancora e poi vai
che oltre la luce un corpo

 

7.9.1996 Fibbiana

Lettera per Gioia

Io chiedo permesso e attraverso
se mi è permesso di attraversare.
Lascio loro ciò che mi è chiesto
e se qualcuno è  essere
qui avviene lo scambio.
– Poesia “atomi” –
Continuo il cammino portando nel cuore
ciò che è.
Il tempo carezza lo spazio
– @ –

 

7.10.1996 Fibbiana

Così vicino

E tu donna che parli
con la bocca di 10, 100, 1000 donne
Ti ho udito.
Ho udito il tuo sguardo che mi osserva:
1, 10, 100 mille donne.
La tua carezza é lieve
il vento soffia qui e altrove
dove altrove non è vento
non è luce. E’ Fatto
E tu donna
1 , 100 mila donne

 

22.10.1996 Fibbiana

Ho visto genti

Ho visto genti diverse,
popoli in amore ed in guerra,
ho visto la lotta nascosta nel cammino.
Energie concentriche e saperi espansi.

Ho visto,
ho sentito,
ho scelto.

Ho sentito la tua atmosfera,
la tua sfera di atomi in quantità di quanti.
uno ho visto fuori dentro di me,
due ho visto il mio tuo sentire dentro di me,
tre ho percepito la tua sfera.

Continua a cercare e presto ti prego.
Lo spazio fra me e la tua testa formato da teste rumori e ambienza,
fra lo spazio
fra me e la mia mente,
terra di mani
e una nave partita dal posto d’arrivo.

 

03.03.2011 Luserna San Giovanni

3 Marzo 2011 … ieri e domani …

Ci sono persone di SUCCESSO
io forse una persona di SUCCEDERà

… tutte persone che abitano questi due giorni impossibili
ma noi, …
di tradizione occidentale, …
quindi volti a quel sole che declina
siamo prodotti di un pensiero passato
e la nostra storia ci sorregge,

per questo torno ancora a dire
quanto io, …
nonostante tutto …

 

22.03.2011 Luserna San Giovanni

La primavera del giorno già iniziato

tu, spesso somigli ad una pausa con corona …
ove ascolti il suono appena terminato, che entra, fondendosi, nell’etere,
poi un attimo di benessere, di puro silenzio e sola con te stessa …
quindi uno slancio di energia e luce che precede la nuova frase …

forse per questo le principesse portano la corona …

 

25.05.2011 Marina di Castagneto

Voltai ed incontrai la prima

per la prima volta
la prima volta

 

8.6.2011 Luserna San Giovanni

Aria dal Cantico dei Cantici

….
dove risplende adesso il tuo sorriso,
e dove lo stai portando?
Tutto l’universo che ti circonda gioisce della sua forza.

Buongiorno meraviglioso compagno di strada.
Il mio sorriso è ovunque, perché tu sei con me.
Ora è luminoso, da quando è apparso il tuo nome:
dimmi anche tu quanto è magico:
non aver paura

 

21.06.2014 Fibbiana Paroles (Alma):
un giorno SorridEndo si dice che il “vero matrimonio” l’uomo lo faccia quando muore, perché sposa l'”Eternità”

una mattina sorrisi a questo pensiero
quando nascendo, mi accorsi di essere già sposato.
Da quel giorno scelsi di continuare a sorridere e camminare lungo il sentiero del mio destino
seguendo i suoi segni e le sue tracce, come si fa per ogni e qualsiasi sentiero
A volte “errando” lo perdevo e camminavo altrove lontano dal mio sentiero e quindi dal mio destino, lontano segni che dipingono il percorso
in modo fisso ed ostinato guardo e seguo questi segni grandi e chiari che indicano il mio sentiero

quando nascendo ero già sposato

06.08.2014 Ceresole Reale Paroles perMAurizIO concepiti

mi dicesti
che non nasciamo liberi,
ma che possiamo diventarlo:
liberi di morire …
(

tu puoi questo
io
no
)

07.08.2014 Colle del Nivolet Paroles             

in silenzio,
lo sguardo percorre e carezza una pietra,
liscia …

una crepa …
una crepa che rompe la pietra …

il mio sguardo percorre …
ancora carezza la pietra …
e,
oltre la crepa
su essa lo sguardo incontra piccoli licheni gialli,
prime forme di vita … (gialle)

ove termina la pietra
il mio giardino …

verde …
un piccolo giardino “zolla di muschio”
con questi fiori rossi, e bianchi
rossi, bianchi e profumati,
profumati come il sangue del mio cuore …

ancora oltre … percorro
assieme allo sguardo, continuo …
un sentiero, … adesso un sentiero …
che confina e delinea … piccolo giardino
un sentiero al suo fianco,
lungo ed infinito …

al fianco del giardino
corre un lungo marrone sentiero …


(tutto questo
lo dedico a quella piccola zanzara,
incontrata poco prima
sulla bianca superficie del ghiacciaio)

19/01/2015 Castelnuovo di Garfagnana Paroles l’uoNo Dalla profonda musicalità dell’animo si avverte
una presenza continua di sorveglianza e coraggio di vivere.
Pensieri riflessi, parole echeggianti al volto dell’Infinito.
Il mondo interiore, di silenzi e malinconie,
col tepore del tramonto rimanda alla riflessione,
al nuovo nascere di un giorno che ritorna…

 

08/05/2015 Fibbiana Paroles 11 Luglio 2011 Eze
vissuto e sentito
camMINATO, esplodere ancORA io      PERSOna:

mi ha preso per mano,
portandomi sull’orlo.

Saltare
nell’abisso non è assoluto
in tanti abissi
Saltare in fondo le sostanze materiali degli abissi
fatti di materie diverse.

Stravedere come,
giunti in fondo all’abisso,
si apre l’abisso
del corpo leggero più l’inerzia …

solo lui poteva farlo.

 

08/05/2015 Fibbiana Paroles 2 Gennaio 2012 E SOLO CON TE

milioni di occhi ci stanno osservando
osservano il nostro unico e puro amore
il nostro abbraccio e fondersi.

oMAGGIO più grande alla terra
non poteva essere fatto

ti amo amore infinito
più forte e profondo di ogni fuoco
ti amo amore eterno
più forte e profondo di ogni tempo
ti amo amore luminoso
più forte e profondo di ogni spazio

m’infondo in te
nel silenzio in te
occhio del tuo incantesimo
statue del nostro eterno tempo.

 

09/05/2015 Fibbiana Paroles AV? il mio sentiero:
una piccola carrareccia sterrata che si chiama “Verità”,
un piccolo ciglione che la delimita: si chiama “Libero”
… della felicità non ho mai visto
cartello o ombra …

 

15/05/2015 Fibbiana Paroles The Visit una porta senza maniglia, che si apre solo con la chiave
da una parte c’è della luce
lo sguardo vive di speranza,
attimi di tempo e spazio ove ancora tu
dentro e fuori sei il protagonista
adesso guardando

15/05/2015 Fibbiana Paroles costruendo un Uomo Vedovo pensiero
idea
azioni,
anche non essere
quindi

la meta non era così distante
quanto la mia

passato
momenti
azioni,
al tuo stare
io no

mai in alcun momento mi sono riconosciuto
vedovo di me stesso

vedi un errore
e poi momenti:

lo specchio:
il vicino tanto quanto il lontano

 

17/08/2015 Mar Tirreno Diario in MAre – il gerME del nulLA … sto passando davanti alla Corsica,
un profilo adagiato su una linea …
mi son sentito dire
– bisogna che mi difenda –
e poi ho pensato a te:
auguri Babbo,
oramai, come del resto,
questo giorno è sempre stato importante …
non avrei mai creduto e pensato
che un giorno fosse stato così …
ma tu per primo, come tutti coloro che mi hanno voluto bene
mi avete sempre insegnato a non credere nelle aspettative,
da giorni sto osservando tutto dall’alto,
dall’alto come vista,
dall’alto come “tempi” …
ho pensato che oltre il buio,
dove il buoi è ancora qualcosa
il vuoto assoluto – cercavo, (una parola sbagliata)
come può succedere qualcosa dal nulla,
come se il germe del nulla non esistesse …

 

 

06/09/2015 Fibbiana Paroles a mio padre qui … ed aspetto.
Sentire qualcuno che torna da un lungo viaggio,
percepisco la sua presenza che si avvicina
sento la mia voce al di fuori di me,
lontana e presente,
come in altri tempi nello stesso luogo.

 

19/01/2016 in treno Paroles dalla terra nevica sul cielo Hai donato movimento
al nostro punto fermo …
questo

 

24/01/2016 Castelnuovo di Garfagnana Paroles qualcosa di già Letto dove il manto del desiderio
avvolge il movimento

giunto in uno spazio certo
osservo, ascolto,
sento, vedo …

adesso la sua voce
è qui,
dietro e davanti a me
duplice
che felice
corre verso la sua figura

il sole,
il mare,
la spiaggia:
aura della memoria

08/02/2016 Fibbiana Paroles senza musica canzone un sentiero già disegnato,
dove noi abbiamo percorso
e donato il nostro tempo
e spazio altrove,
ad altrove che non poteva essere il nostro:
mai lo sarebbe stato,
il nostro di noi stessi
e
di noi medesimi

 

19.03.2016 Fibbiana Paroles π         … π         …
non solo due volte,
ma neppur una,
poiché il pensiER è così tanto puro,
che dal pensato al movimento corre un vuoto,
che per conoscER
devi catturar la velocità,
della velocità esser PA’drone.
Non tanto il tempo che corre,
ma il tempo stesso quale spaZIO …
a mio padre e non solo …
da quella isola che non c’è
che par giuseppe …

 

02.04.2016 Fibbiana Paroles il giardino della mia prima comunione mi solleverò da terra,
come da sempre ho sognato
vi guarderò da lassù, dall’alto …
vagherò nel mio giardino
dei miei nulla sarà lì,

i sentimenti di allora
sono ciò che non conosco…
di questa vita solo due cose ricordo:
il pianto di mio padre e mia madre,
prima di morire …

 

09.04.2016 Fibbiana Paroles il posSesso_(t) nella verità delle utopie,
la libertà e gli umani diritti,
sono qualcosa difficile da sostenere
nelle utopie della verità …

 

13/05/2016 Italo treno firenze – roma Paroles il Loto del pADRe curerò quella fonte
dove erbe silvestri si affacciano curiose e prepotenti ai suoi bordi
amore …
intorno a me c’è il vuoto
sei come un fiore di loto in una palude

Mi manca tutta una vita con te …
La nostra vita adesso … che ti ho riconosciuta,
(tempo dei tempi, spazio degli spazi)
una virgola ci volle distanti
mia stessa anima,
gioia e dolore …
le tue lacrime e i tuoi sorrisi sono le mie stesse lacrime,
gli stessi miei sorrisi.

Amore splendente …
il tuo dolore è il mio
ascoltalo, lo stesso

il polline del loto che si levò al cielo
cadde su un lapis che scrisse altrove
su carta bianca
occhi antichi, da padre
leggono questo scritto
che sta chiudendo un libro
che è tutta la mia vita
che sei tu … tu mia vita

la visione di quella gerusalemme
che nell’apocalisse e nella risurrezione di tutti i corpi
fu disegnata e fotografata …
la tua mano è qui,
vicino alla mia

 

 

21/05/2016 Fibbiana Paroles giRanDOLA un giorno,
il vento,
raccolse la girandola della mia vita,
la posò
sul prato,
ed essa divenne fiore …

 

23/05/2016 Fibbiana Paroles neve dono anima
corpo
, spirito

lacrime di gioia
come fiocchi di neve sul prato
colorano
tE
.

 

16/06/2016 Fibbiana Paroles ÀTOPON            Già nel vuoto nulla
ti amai e ti amai nella visione e nei sogni,
ti amai quando incontrai la tua parvenza e poi la tua persona,
ti amo adesso amore mio nell’ora dell’eterno presente,
presente che, come sole con la nebbia,
cancella il tempo del poi e lo spazio del dove.
Tutto qui ora,
mirabile paesaggio immortale,
strada e cammino … mia amata bella

 

18/06/2016 Fibbiana Paroles solo due versi Ho raccolto nel giardino di mia madre
dei fiori per te amore mio
e solo due versi, per te amore mio …

 

03.11.2016 Fibbiana Paroles all’improvviso cANTAI mio caro pettirosso, dolce anima,
come la resina di un pino che fuoriesce dal ramo ferito,
così il tuo corpo trasuda dolore,
la tua ricchezza è l’amore …

 

04/12/2016 Castelnuovo di Garfagnana Paroles L’Olifante Il guerriero arrivò sul luogo,
della battaglia che era già terminata.
Poté osservare le cose morte
che erano nate,
e quelle vive mai nate,
ora così da vicino quasi a toccarle.


L’inizio ancora non era terminato,
anzi forse ancora da cominciare.

 

21/03/2017 Fibbiana Paroles … UN BEL GIORNO DI primaVera Talvolta in se
esprimendo il se,
senza manifestare,
dire,
ciò che pensiamo fuori.
Ma se noi siamo le mura
gli altri sono fuori dalle mura,
ed il pensiero che doniamo
è,
la nostra solitudine.

 

SASSOSCRITTO

 

sì,
lì,
un segno è stato posto:
mai
più
mi
fiderò
di
te

 

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