La Puglia di Castel del Monte è una terra generosa di forme e colori. Colline e ulivi a perdita d’occhio, finché sulla sommità di un’altura si vede stagliarsi il profilo inconfondibile del Castello di Federico II, imponente nel suo chiarore e dalla forma ammaliante: pianta ottagonale, serrata da otto torri, ciascuna costruita sulla base di un ottagono. Quella della visita a Castel del Monte è stata una giornata ‘storica’, nel senso che abbiamo parlato continuamente di Medioevo, imperatori, conquiste, crociate, dinastie e nozze di potere, e soprattutto di lui, Federico: personaggio controverso ma affascinante, devoto alla Sicilia e all’Italia del Sud, figura-chiave di una corte magnifica che vide nascere con la Scuola siciliana i primi germogli della poesia in volgare. Questo luogo, da lui fortemente voluto, pulsa di un’energia misteriosa, ma forse sarebbe preferibile visitarlo alle prime luci dell’alba, da soli, senza il vocio della folla; o, meglio ancora, di notte, con l’oscurità che impedirebbe di vedere l’orrendo edificio anni 70 (probabilmente abusivo e condonato in perfetto Italian Style) costruito alla base del sentiero da cui si accede al Castello.