Anima pura come un’alba pura,
anima triste per i suoi destini,
anima prigioniera nei confini
come una bara nella sepoltura,
anima, dolce buona creatura,
rassegnata nei tristi occhi divini,
non più rifioriranno i tuoi giardini
in questa vana primavera oscura.
Luce degli occhi, cuore del mio cuore,
tenerezza, sorella nel dolore,
rondine affranta nel mio stesso cielo,
giglio fiorito a pena su lo stelo
e morto, vieni, ho spasimato anch’io,
vieni, sorella, il tuo martirio è il mio.
Sergio Corazzini